Progetto 3P il Presidente del TAS si dimetta!
Questa lettera, firmata da diverse sigle della CIANB, è stata spedita a Quotidiano Sanità alcuni giorni fa, quando abbiamo letto del progetto “Politica Aziendale sull’Allattamento” (PAA) che, bocciato dal TAS col nome di 3P, rientra ora dalla finestra.
La redazione ha apparentemente deciso di non pubblicarla, dopo aver pubblicato ben due notizie del presidente del TAS.
Speriamo quindi che possa essere divulgata ampiamente grazie all’aiuto di tutti e che possa raggiungere anche i lettori di Quotidiano Sanità.
Lettera a QS-Quotidiano Sanità
3 ottobre 2022
Progetto interaziendale per tutelare l’allattamento: come uscire dalla porta per rientrare dalla finestra.
Il 28 settembre 2022 Quotidiano Sanità pubblica la notizia di un rapporto del TAS (Tavolo tecnico per l’allattamento del Ministero della Salute) datato settembre 2022 (volutamente senza una data precisa?) in cui l’estensore e presidente del TAS scrive, in relazione a un cosiddetto “Progetto 3P”: “Pur avendo l’approvazione del documento da parte di tutti gli altri componenti del TAS, il rifiuto da parte di UNICEF e delle ONG [La Leche League, MAMI, Il Melograno, ma anche ACP; ndr] di aderire a questa strategia di promozione dell’allattamento per i motivi sopra descritti, è risultato di fatto divisivo e si è deciso di sospendere un eventuale tentativo di procedere all’adattamento del documento, che avrebbe così perso le caratteristiche per cui era stato elaborato, ossia di un semplice assist propedeutico alla BFHI, con focus su alcuni dei 10 Passi della BFHI (policy, contatto pelle a pelle, rooming-in). Pertanto, si considera concluso l’iter del Progetto 3P, sul quale le Società scientifiche continuano a mostrare vivo interesse.”
Gli argomenti principali usati da OMS, UNICEF, ONG e ACP (Associazione Culturale Pediatri) per rifiutare il Progetto 3P riguardano la mancata applicazione del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno e il fatto di non essere inquadrato nella più ampia cornice dell’Iniziativa Baby Friendly (BFHI), un progetto di dimostrata efficacia nell’aumentare tassi e durata dell’allattamento, attivo da oltre 20 anni in Italia e da oltre 30 nel mondo, e sostenuto dalle sigle che hanno obiettato contro il Progetto 3P.
Il giorno dopo, 29 settembre, con una tempistica che fa sospettare l’esistenza di una strategia di comunicazione, lo stesso Quotidiano Sanità riferisce che il “Progetto 3P” va avanti, non più con il cappello del TAS, ma con quello di una decina di associazioni professionali e di una ONG (Vivere Onlus). Che così fosse si era già capito da un inciso del succitato rapporto del TAS: “…sul quale le Società scientifiche continuano a mostrare vivo interesse.”
Nel testo del redivivo “Progetto 3P” si legge: “La BFHI richiede l’implementazione dei suddetti 10 Passi, con il totale rispetto del Codice di Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno (il “Codice”), secondo il quale non sono ammissibili forme di collaborazione fra operatori sanitari e industria produttrice di alimenti per l’infanzia. È possibile che l’inderogabilità di questo ultimo punto non abbia facilitato un più diffuso impegno dei punti nascita italiani a promuovere l’allattamento. Le Società scientifiche più direttamente coinvolte nell’assistenza materno infantile ritengono compatibile la collaborazione con l’industria produttrice di prodotti alimentari per l’infanzia, quando risulti improntata a scientificità, correttezza etica e dignità professionale.”
In pratica, le autoproclamate società scientifiche (in tutto il mondo si chiamano associazioni professionali) ribadiscono di voler continuare a far finanziare le proprie attività (congressi, conferenze, corsi di formazione, ricerche, riviste, newsletter, siti internet, app, ecc.) da quelle stesse ditte che in Italia e nel mondo minano l’allattamento e rappresentano un forte ostacolo a un aumento, da tutti auspicato, dei suoi tassi e della sua durata. Pratica, questa della sponsorizzazione delle associazioni professionali, proibita dal Codice e denunciata da un recente rapporto di OMS e UNICEF su come il marketing influenzi le decisioni sull’alimentazione infantile.
E proprio il 29 settembre 2022, le associazioni globali che fanno da ombrello alle associazioni nazionali di pediatri, ginecologi, ostetriche e infermiere neonatali, hanno ribadito che per proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento è necessario che le loro associazioni professionali diano un taglio netto alle loro relazioni finanziarie con l’industria di prodotti coperti dal Codice. Facciamo notare che tra le dieci associazioni professionali che aderiscono al “Progetto 3P” c’è anche la FNOPO (Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica), che nel suo codice deontologico, all’articolo 3.6, prevede che l’ostetrica rispetti il Codice e ne denunci le violazioni.
Un’ultima considerazione. Il “Progetto 3P” si pone evidentemente in concorrenza con la BFHI UNICEF. Sarà quest’ultima affossata? Come reagiranno UNICEF Italia e la rete degli ospedali amici dei bambini? Come si comporterà il Ministero della Salute? Metterà le due iniziative sullo stesso piano? Ne favorirà una in confronto all’altra? Perché una cosa è evidente: vi è una chiara contraddizione di ruolo: come può il presidente del TAS, un organo ministeriale che ha sospeso un progetto, farlo rivivere sotto un cappello privato, smentendo il suo ruolo pubblico istituzionale? Se vuole coordinare il “Progetto 3P”, il presidente del TAS dovrebbe dimettersi da questo ruolo.
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Maria Rita Inglieri, Presidente La Leche League Italia
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Annalisa Paini, Presidente MAMI odv (Movimento Allattamento Materno Italiano)
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Patrizia Prosperi Porta, a nome di tutte le sedi de Il Melograno
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Claudia Pilato, Presidente IBFAN Italia odv (International Baby Food Action Network)
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Gerardo Chirichiello, Presidente AICPAM (Associazione Italiana Consulenti Professionali in Allattamento Materno)
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Maria Isabella Robbiani, Presidente MIPPE (Movimento Italiano Psicologia Perinatale)
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Chiara Borgia, direttrice UPPA (Un Pediatra Per Amico)
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Carla Oliva, a nome di CreAttivaMente Ostetriche
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Igino Giani, pediatra, Baby Friendly Hospital, Montepulciano
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È estremamente triste leggere questo scontro nel perimetro delle migliori risorse nazionali per la promozione dell’ allattamento e del sostegno della madre. La situazione italiana è talmente deficitaria che ogni passo verso la diffusione di una coscienza e di una cultura dell’ allattamento naturale matura.fondata sull’evidenza scientifica, pur parziale. non può che essere la benvenuta e non può essere frettolosamente archiviato come tatticismo dilatorio. L’associazionismo delle mamme è davvero prezioso ed è un giusto sprone per il distacco progressivo da scorretti, obsoleti, incoerenti connubi fra pediatri ed aziende dei sostituti del latte materno. D’altra parte noi operatori sanitari non possiamo che essere riconoscenti ad un clinico, un ricercatore ed un facilitatore che da 40 anni è impegnato nell’approfondimento scientifico in tema di latte materno dalle false controindicazioni, alla spinosa faccenda dei farmaci ed allattamento, al COVID e le vaccinazioni anti COVID e latte di mamma. Un ricercatore italiano apprezzato e citato in tutto il mondo. Davvero una giornata molto triste. Giuseppe Giordano ALLATTAMENTI RIUNITI Palermo
22:34
Davvero sconcertata. Non so che altro dire. Sottoscrivo il commento di Giuseppe Giordano
Martina Carabetta, IBCLC
Presidente di Latte & Coccole Italia APS