“Metodi superati che favoriscono l’industria a scapito della salute”

Segnaliamo il comunicato stampa dell’Associazione Culturale Pediatri

“Metodi superati che favoriscono l’industria a scapito della salute”

 

Narbolia, 15/04/2021 – Il tutorial diffuso da Repubblica.it “Come si fa lo svezzamento: il tutorial per preparare la prima pappa del bambino” sta suscitando critiche e disapprovazione  tra gli addetti ai lavori  L’Associazione Culturale Pediatri (ACP), che, attraverso il suo Gruppo Nutrizione, da tempo lavora per diffondere le informazioni condivise e supportate da OMS e Unicef, e visibili qui, non usa mezzi termini: “Si tratta di suggerimenti ampiamente superati, oltretutto trasferiti attraverso un mezzo così prestigioso come il quotidiano La Repubblica”, spiega Sergio Conti Nibali, pediatra e ricercatore, responsabile del Gruppo Nutrizione Acp e Direttore di Uppa Magazine, bimestrale per la divulgazione scientifica destinato alle famiglie.
Nel video e nell’articolo in questione, si illustrano nozioni che risalgono alla metà del secolo scorso, quando ancora si pensava che i bambini dovessero essere svezzati a una determinata età, decisa magari dal pediatra, in cui si iniziava a fare il brodo con tre verdure, al quale veniva poi aggiunta una polvere liofilizzata di cereali, anche estranei alla nostra cultura alimentare, come la tapioca”, continua Conti Nibali. Oggi invece sappiamo che, perché la transizione ai cibi solidi abbia successo, è indispensabile aspettare che il bambino raggiunga un determinato livello di maturazione neuromotoria e che, in genere intorno ai 6 mesi, inizi a manifestare il suo interesse per il pasto dei genitori.
Al momento dello svezzamento il bambino non dovrebbe mangiare, in separata sede, una portata preparata solo per lui, sulla base di alimenti ultra-processati e liofilizzati, in assenza di una vera motivazione a sperimentare. Al contrario, il piccolo dovrebbe partecipare al pasto della famiglia, in modo da poter comunicare il proprio interesse al momento giusto. Quando il bambino lo richiede, e dimostra di essere in grado di portare il cibo alla bocca a imitazione dei genitori, masticarlo e deglutirlo, la sua alimentazione sarà da subito quella della famiglia. “È una grande opportunità in fatto di nutrizione. È la migliore occasione per riflettere sulla propria dieta, per ragionare su come ci si alimenta: perché sarà quel che poi il bambino mangerà per tutta la vita”.
L’idea di partire con brodino vegetale, e aggiungere liofilizzati in commercio, appartiene a un retaggio abbondantemente superato, che ha fatto molti danni all’alimentazione infantile e un grande favore all’industria del baby food. La diffusa cattiva nutrizione in età evolutiva e l’attuale epidemia di obesità ne sono testimonianza”.

Ufficio Stampa Acp – Michela Dell’Amico – ufficiostampa@acp.it – 0039 328 32 52 379